12 giugno, 2020

Rilevare il virus in tempo grazie all'orologio connesso.

I ricercatori stanno studiando la possibilità di individuare la presenza di Covid-19 anche prima che compaiano i sintomi, utilizzando i nostri accessori collegati. 

https://www.scripps.eduMonitorano il battito cardiaco, i cicli del sonno, il numero dei nostri passi, alcuni addirittura misurano il livello di ossigeno nel sangue. 

Gli orologi collegati che abbiamo sempre più probabilità di indossare elencano un gran numero di dati riguardanti la nostra salute fisica. 

Alcuni di essi potrebbero fornire indizi precursori sulla presenza di COVID-19, anche prima che inizino a comparire i sintomi noti della malattia. 

Questo è l'oggetto di uno studio condotto dal Rockefeller Institute of Neurosciences presso la West Virginia University, che ha annunciato di aver creato una piattaforma digitale in grado di rintracciare la malattia utilizzando un anello intelligente chiamato 'Oura'. 

Gli scienziati affermano che può prevedere l'insorgenza di sintomi come febbre, tosse o difficoltà respiratorie fino a tre giorni prima che si verifichino con un'affidabilità del 90%. 

Lo Scripps Research Institute, un centro di ricerca biomedica americano, sta conducendo uno studio su un campione di 30.000 persone per determinare in che modo gli orologi e gli altri accessori di uso quotidiano possono rilevare pazienti asintomatici. 

Ad esempio, quattro giorni prima dell'inizio della febbre, il battito cardiaco viene alterato a riposo, il che sarebbe un buon indicatore dell'inizio dell'infezione. Il direttore dell'istituto, Eric Topol, sottolinea l'utilità di utilizzare questi dati a fini di prevenzione, sapendo che 100 milioni di americani indossano già un orologio o un braccialetto collegati oggi. 

I risultati di questa ricerca consentirebbero di identificare facilmente e non intrusivamente i portatori sani che rischiano di infettare altre persone poiché non sanno di essere infetti. 

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