Il quotidiano Público si è interessato giovedì 26 dicembre alle conseguenze di un settore che è esploso in dieci anni nel paese. Da salvatore per l'economia, il turismo è ormai quasi considerato un flagello.
'O turismo e as cidades, entre a salvação e a vida selvagem - Città e turismo, tra salvataggio e vita selvaggia', titola lo scorso giovedì il quotidiano Público, che dedica un articolo alle conseguenze, in particolare urbane e immobiliari, di un settore che ha 'preso d'assalto il Portogallo' pur vivendo un 'boom' senza precedenti negli ultimi anni. Nel 2015 il Paese aveva superato il traguardo di 10 milioni di visitatori stranieri all'anno.
'Il turismo ha definitivamente conquistato il Portogallo negli ultimi dieci anni. Le città sono state ridefinite ed hanno guadagnato in glamour.
Ma i prezzi sono saliti alle stelle e la parola 'sfratto' non è mai stata ascoltata così spesso. Porto e Lisbona subiscono una profonda metamorfosi. Cosa significa vivere lì oggi?”
Ecco alcuni mutamenti simbolici. L'attività stagionale di affitto turistico di tipo Airbnb ('alojamento locale' in portoghese, il suo acronimo blu AL può essere letto su innumerevoli porte nel paese), apparsa e regolamentata nel 2008, 'ha aperto un vaso di Pandora':
'Da 21 licenze concesse a Porto nel 2010, è aumentato a 2.586 nel 2018, con un incremento del 12.214%. Lo stesso scenario a Lisbona, dove le licenze sono aumentate da 61 nel 2010 a 7.006 nel 2018, con un aumento dell'11.385%'.
Público si chiede: 'Cosa rimarrà dell'identità di queste due città dopo la rivoluzione turistica?' Il quotidiano dà voce ad alcuni dei 9.324 portoghesi sfrattati dalle loro abitazioni, tra il 2013 e il 2018, a causa della pressione dei turisti, dell'aumento dei prezzi degli affitti e delle 'molestie immobiliari'. Maria, piena di saudade, testimonia:
'Prima, riuscivamo a trovare una casa, oggi sono tutte destinate ai turisti'.
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