WhatsApp, una delle messaggerie istantanee del gruppo Facebook, potrebbe offrire una valuta virtuale ai suoi utenti prima dell'estate, annuncia il New York Times.
Il progetto di criptovaluta sviluppato per mesi da Facebook dovrebbe concretizzarsi quest'anno, forse anche prima della fine del primo semestre, secondo il New York Times.
L'obiettivo è quello di consentire agli utenti di WhatsApp, acquistata da Facebook nel 2014, di trasferire fondi tra di loro, quasi istantaneamente e senza passare attraverso una banca.
In un secondo momento, annunciava a gennaio il New York Times, questo servizio dovrebbe essere esteso logicamente a Messenger e Instagram: i protocolli di questi messaggi (e quello di WhatsApp) sono unificati, in modo che possano comunicare tra loro.
'I 2,7 miliardi di persone che utilizzano almeno una delle tre app ogni mese' potrebbero essere potenzialmente interessati dalla valuta virtuale di Facebook, nota il quotidiano.
Il gruppo guidato da Mark Zuckerberg avrebbe scelto di offrire una valuta 'stabile', indicizzata rispetto ad un paniere di valute e che, quindi, non avrebbe alcun interesse per gli speculatori. Potrebbe quindi garantire il valore della sua criptovaluta 'sostenendola con una certa somma di dollari, euro e altre valute detenute nei suoi conti bancari', dice il quotidiano di New York.
Era il maggio 2018 quando il canale televisivo online specializzato in economia e tecnologia Cheddar aveva rivelato che Facebook stava lavorando su una valuta 2.0. Da allora, le voci si sono diffuse sulla stampa americana.
Ricorda il New York Times, che il gruppo di Mark Zuckerberg non è l'unico a lavorare su questo argomento. Altri servizi di messaggistica come Telegram, Signal, Kakao (Corea del Sud) e Line (Giappone) sono molto avanzati nello sviluppo di sistemi di pagamento simili.
Il progetto di criptovaluta sviluppato per mesi da Facebook dovrebbe concretizzarsi quest'anno, forse anche prima della fine del primo semestre, secondo il New York Times. L'obiettivo è quello di consentire agli utenti di WhatsApp, acquistata da Facebook nel 2014, di trasferire fondi tra di loro, quasi istantaneamente e senza passare attraverso una banca.
In un secondo momento, annunciava a gennaio il New York Times, questo servizio dovrebbe essere esteso logicamente a Messenger e Instagram: i protocolli di questi messaggi (e quello di WhatsApp) sono unificati, in modo che possano comunicare tra loro.
'I 2,7 miliardi di persone che utilizzano almeno una delle tre app ogni mese' potrebbero essere potenzialmente interessati dalla valuta virtuale di Facebook, nota il quotidiano.
Il gruppo guidato da Mark Zuckerberg avrebbe scelto di offrire una valuta 'stabile', indicizzata rispetto ad un paniere di valute e che, quindi, non avrebbe alcun interesse per gli speculatori. Potrebbe quindi garantire il valore della sua criptovaluta 'sostenendola con una certa somma di dollari, euro e altre valute detenute nei suoi conti bancari', dice il quotidiano di New York.
Era il maggio 2018 quando il canale televisivo online specializzato in economia e tecnologia Cheddar aveva rivelato che Facebook stava lavorando su una valuta 2.0. Da allora, le voci si sono diffuse sulla stampa americana.
Ricorda il New York Times, che il gruppo di Mark Zuckerberg non è l'unico a lavorare su questo argomento. Altri servizi di messaggistica come Telegram, Signal, Kakao (Corea del Sud) e Line (Giappone) sono molto avanzati nello sviluppo di sistemi di pagamento simili.
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