In Ucraina e in Russia, le donne rompono il silenzio in maniera massiccia per testimoniare sui social della violenza sessuale che hanno subito. Una mobilitazione volta a modificare il comportamento.
Una campagna virale senza precedenti ed in fermento, sui social network dal 4 luglio in territorio ucraino e russo. denuncia la violenza contro le donne.
Tutto ha avuto inizio con una testimonianza pubblicata dalla giornalista ucraina Anastasia Melnychenko sulla sua pagina Facebook, accompagnata dall'hashtag #яНеБоюсьСказати (#Non Ho Paura Di Dirlo, ucraino), #яНеБоюсьСказать (in russo).
"Mi piacerebbe che noi donne, oggi iniziassimo a prendere la parola. Che ognuna parli della violenza che la maggior parte di noi ha sperimentato. Che non cerchiamo di giustificarci ... É sempre lo stupratore il colpevole, non noi".
Tutto ha avuto inizio con una testimonianza pubblicata dalla giornalista ucraina Anastasia Melnychenko sulla sua pagina Facebook, accompagnata dall'hashtag #яНеБоюсьСказати (#Non Ho Paura Di Dirlo, ucraino), #яНеБоюсьСказать (in russo).
"Mi piacerebbe che noi donne, oggi iniziassimo a prendere la parola. Che ognuna parli della violenza che la maggior parte di noi ha sperimentato. Che non cerchiamo di giustificarci ... É sempre lo stupratore il colpevole, non noi".
Poi racconta diverse sue esperienze all'età di 6, 13 e 21 anni. Un membro della famiglia che ha l'abitudine di metterla sulle ginocchia e, infine, cerca di baciarla sulla bocca. Uno straniero che l'ha afferrata per il suo cavallo per le strade di Kiev. Un ex-fidanzato che la spoglia, la lega al letto e la riprende, minacciandola, poi, di pubblicare il tutto su Internet.
Questo primo messaggio è rapidamente seguito. Altre utenti ucraine e russe prendono l'iniziativa, pubblicano centinaia di messaggi che parlano di molestie, della violenza domestica e dello stupro. Quelle che hanno deciso di lamentarsi, descrivono questa esperienza come un "secondo stupro", dal momento che la polizia é totalmente male addestrata a raccogliere tali prove.
Queste molte storie toccanti sono a volte insopportabili e allo stesso tempo "terribilmente comuni", sottolinea il giornale Novaya Gazeta (trad google). In Ucraina, come in Russia, gli abusi sessuali sono ancora e spesso argomenti tabù. "Attraverso i social network, questo tabù si è ormai rotto", nota il sito d'informazione Slon (trad google), grazie anche alle Pussy Riot che scuotono la Chiesa ortodossa.
Molti frequentatori di Internet, uomini e donne, si sono mostrati infastiditi da questi discorsi 'sbracati' (trad. libera), accusando quelle che hanno osato testimoniare di avere inventato tutto o di ostentare i dettagli indecenti in pubblico. Il sito Slon non si sorprende e spiega come gli uomini, educati in un sistema di valori patriarcali, si sentano destabilizzati. Per il sito di informazioni, questa mobilitazione ha fatto vacillare "un mondo familiare, popolato da donne belle e obbedienti che, se aprono la bocca, parlano solo di ricette e prodotti di bellezza".
Questa campagna ha permesso a molte donne di rendersi conto che avevano già subito varie forme di abuso, "non vedendo in questo nulla di anormale", scrive dal suo canto il sito Meduza (trad google).
Xenia Iourkova, che ha partecipato all'azione, traspone il modello delle relazioni tra uomini e donne rispetto a quello mantenuto tra il potere e la società. "La non-violenza potrebbe diventare un'idea nazionale", implora in Novaya Gazeta.
Queste molte storie toccanti sono a volte insopportabili e allo stesso tempo "terribilmente comuni", sottolinea il giornale Novaya Gazeta (trad google). In Ucraina, come in Russia, gli abusi sessuali sono ancora e spesso argomenti tabù. "Attraverso i social network, questo tabù si è ormai rotto", nota il sito d'informazione Slon (trad google), grazie anche alle Pussy Riot che scuotono la Chiesa ortodossa.
Molti frequentatori di Internet, uomini e donne, si sono mostrati infastiditi da questi discorsi 'sbracati' (trad. libera), accusando quelle che hanno osato testimoniare di avere inventato tutto o di ostentare i dettagli indecenti in pubblico. Il sito Slon non si sorprende e spiega come gli uomini, educati in un sistema di valori patriarcali, si sentano destabilizzati. Per il sito di informazioni, questa mobilitazione ha fatto vacillare "un mondo familiare, popolato da donne belle e obbedienti che, se aprono la bocca, parlano solo di ricette e prodotti di bellezza".
Questa campagna ha permesso a molte donne di rendersi conto che avevano già subito varie forme di abuso, "non vedendo in questo nulla di anormale", scrive dal suo canto il sito Meduza (trad google).
Xenia Iourkova, che ha partecipato all'azione, traspone il modello delle relazioni tra uomini e donne rispetto a quello mantenuto tra il potere e la società. "La non-violenza potrebbe diventare un'idea nazionale", implora in Novaya Gazeta.
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