La plastica biodegradabile è una truffa, non si decompone nel mare!
Un recente studio del Programma delle Nazioni Unite dimostra che la plastica biodegradabile non è in realtà una vera e propria soluzione ecologica. Questa alternativa alla plastica convenzionale inquina anche il fondo marino, in quanto i criteri per la sua decomposizione sono impossibili da rispettare in mare.
É ufficiale, la plastica biodegradabile alternativa non è una soluzione ecologica, perché non si decompone nel mare, secondo un rapporto, dal Programma delle Nazioni Unite (MARINE PLASTIC DEBRIS AND MICROPLASTICS).
É ufficiale, la plastica biodegradabile alternativa non è una soluzione ecologica, perché non si decompone nel mare, secondo un rapporto, dal Programma delle Nazioni Unite (MARINE PLASTIC DEBRIS AND MICROPLASTICS).
Per decomporsi, un sacchetto biodegradabile deve essere esposto ad una temperatura di circa 50 gradi, temperatura irraggiungibile negli oceani. Il sacchetto biodegradabile non galleggia, scende sul fondo del mare, dove non si trova mai esposto alla luce UV per decomporsi.
Non solo le plastiche biodegradabili non si degradano nel mare, ma in aggiunta contengono il metallo che dovrebbe consentire loro di disintegrarsi, che, invece, inquina i fondali marini. "Alcuni polimeri non biodegradabili, come il polietilene, sono a volte realizzati con additivi a base metallica, che accelera la loro frammentazione", dice la relazione del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (già cit.). Così, invece di decomporsi, la plastica si divide in micro particelle nocive per l'ambiente.
La forte presenza di plastica in mare impatta fortemente con la vita marina. Ad esempio, le meduse usano la plastica come habitat e qui riescono a proliferare in numero maggiore. La diffusione delle meduse è brutta cosa, secondo gli scienziati, perché il loro grande consumo di plancton ha un reale impatto sul resto dell'ecosistema marino, tanto che alcune creature marine non possono più nutrirsi.
Oggi, è difficile valutare con precisione l'esatta quantità di questa plastica nel fondo marino, ma una cosa è certa: la sua quantità è in aumento. Ogni anno produciamo circa 300 milioni di tonnellate di plastica, una cifra allarmante che potrebbe raggiungere 2.000 milioni di tonnellate entro il 2050.
La forte presenza di plastica in mare impatta fortemente con la vita marina. Ad esempio, le meduse usano la plastica come habitat e qui riescono a proliferare in numero maggiore. La diffusione delle meduse è brutta cosa, secondo gli scienziati, perché il loro grande consumo di plancton ha un reale impatto sul resto dell'ecosistema marino, tanto che alcune creature marine non possono più nutrirsi.
Oggi, è difficile valutare con precisione l'esatta quantità di questa plastica nel fondo marino, ma una cosa è certa: la sua quantità è in aumento. Ogni anno produciamo circa 300 milioni di tonnellate di plastica, una cifra allarmante che potrebbe raggiungere 2.000 milioni di tonnellate entro il 2050.
C'è uno studio terrificante che prevede ci sarà più plastica che pesci negli oceani del 2050.
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vedi anche:
Le gigantesche pattumiere dei mari - Una terrificante verità
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