Il Crowdfunding non è la soluzione unica e definitiva per finanziare il proprio progetto online. Il settimanale egiziano Al-Ahram ha rivelato che un "nuovo concetto di azione sociale" è nato nel paese: il "clickfunding".
Come suggerisce lo stesso nome, il "clickfunding" consente all'utente di contribuire a un progetto con un solo clic. Creato da una start-up, Bassita (singolo, in arabo), questo concetto si presenta come intermediario tra uno sponsor e un utente di social network interessati a fornire assistenza a una causa specifica.
Esempio: Bassita ha deciso di aiutare il villaggio di ricamatrici Khalta a Fayoum, prive di assicurazione sanitaria. La metà di loro hanno problemi di vista, ma non hanno i mezzi per una visita oculistica o acquistare un paio di occhiali. Bassita ha creato un video per la campagna e ha fatto un accordo con un marchio di ottica: se il video supera 10.000 contatti, il marchio si impegna a fornire 1.000 paia di occhiali a queste donne.
Dice Alban Menonville, direttore generale e cofondatore di Bassita con sede da diversi anni al Cairo:
"Tutto è bene calcolato: dieci visualizzazioni del video (equivalgono a un punto) cioè un paio di occhiali offerti. E per guadagnare più punti alla causa, gli utenti possono condividere o tweettare il video: la causa ottiene così 50 punti in una volta. Se si lascia un commento, altri 100 punti guadagnati".
In un paese dove solo il 7% della popolazione ha una carta di credito, il "clickfunding" sembra una soluzione interessante. Tanto più che l'Egitto è il primo paese arabo in termini di utenti di reti sociali con 22 milioni di persone collegate.
Il "clickfunding" è ancora ai primi passi, ma tutto fa pensare che questo concetto abbia un futuro. Ha già ricevuto tre premi, tra cui il Media Foundation Ebticar premia ogni anno i migliori dieci progetti nel mondo arabo.