25 agosto, 2015

In tutto il mondo, in media, ci sono 101,8 maschi ogni 100 femmine.

http://www.pewresearch.org/fact-tank/2015/08/14/why-the-former-ussr-has-far-fewer-men-than-women/ft_15-08-06_sexratio_menwomen/
In Martinica, ci sono solo 84,5 uomini ogni 100 donne.


"L'Isola dei Fiori", come viene anche chiamata, ha quasi 400.000 abitanti, oltre la metà sono donne. Secondo una mappa del Pew Research Center, centro di ricerca americano, è la regione del mondo con il minor numero di uomini: 84,5 ogni 100 donne. Guadalupa non lontana, con 86 uomini per 100 donne.

Entrambe le isole sono quindi parte di queste aree eccezionali, con la Russia e molti paesi dell'Europa orientale (Lettonia, Lituania, Ucraina, Armenia, Bielorussia, Estonia, Ungheria), con più donne che uomini. La media globale è 101,8 maschi ogni 100 femmine. In Africa, l'immagine viene équlibrata tra i paesi con un po' più di uomini rispetto alla media e viceversa


Per il Pew Research Center, il divario tra Europa e Russia è spiegato in modi diversi. In primo luogo, molti soldati e civili sono morti giovani durante le Guerre Mondiali, causando un calo significativo del numero di uomini (nel 1950, in Russia c'erano 76.6 maschi per ogni 100 femmine). Poi, l'aspettativa di vita delle donne russe è molto superiore a quella degli uomini (76 contro 64), mentre in altre regioni del mondo, c'è di solito solo un intervallo di cinque anni.

E per la Martinica? Il Pew Research Center non fornisce alcuna spiegazione. Ma questa caratteristica è un tesoro da salvaguardare, data la sua rarità: al contrario, per converso moltissimi paesi hanno molti più uomini che donne, come ricorda il Washington Post. In Cina e in India, la nascita di una figlia è ancora vista dalle famiglie come un disastro, e ci sono rispettivamente 106,3 e 107,6 uomini per 100 donne.

Negli Emirati Arabi Uniti e Qatar, il divario di genere ha raggiunto un livello vertiginoso: 274 e 265,5 uomini per 100 donne. I lavoratori stranieri che emigrano sono molto numerosi, sono per lo più uomini single. Nulla di sorprendente che, nonostante la loro notevole apertura economica, la condizione delle donne rimanga tutt'altro che invidiabile.
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http://esa.un.org/unpd/wpp/publications/files/key_findings_wpp_2015.pdfPer approfondire il dettaglio delle singole nazioni ed altro vedi del 
Dipartimento degli Affari Economici e Sociali alle Nazioni Unite (DESA): 



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