Secondo un esperto dell'evoluzione dell'Università di Cambridge, gli alieni potrebbero assomigliare agli esseri umani. Ecco il perchè.
Gli alieni sono in genere rappresentati come omini verdi con arti allungati e gli occhi piatti. La tipica discrezionalità dei film, i realizzatori spesso hanno giocato con la nostra immaginazione e l'inconscio collettivo (ET, Mars Attacks, Men in Black...).
Nel suo nuovo libro The Runes of Evolution, il biologo evoluzionista Simon Conway Morris dice che, nonostante queste abitudini di rappresentazione, se dovessimo incontrare gli alieni, vedremmo che ci assomigliano molto. Il cattedratico di Cambridge si basa sul principio dell'evoluzione convergente per spiegare la sua teoria. In breve, le diverse specie si evolvono indipendente, ma con caratteristiche simili.
La sua teoria conduce al famoso paradosso di Enrico Fermi: perché, se gli alieni esistono, non contattano noi? "Se siamo sulla strada giusta, allora, la probabilità che l'intelligenza sia in continua evoluzione e partecipi attivamente ad una specie di spedizione intergalattica non sembra essere completamente al di là del regno delle possibilità", dice Conway Morris al quotidiano britannico The Independent.
La sua teoria conduce al famoso paradosso di Enrico Fermi: perché, se gli alieni esistono, non contattano noi? "Se siamo sulla strada giusta, allora, la probabilità che l'intelligenza sia in continua evoluzione e partecipi attivamente ad una specie di spedizione intergalattica non sembra essere completamente al di là del regno delle possibilità", dice Conway Morris al quotidiano britannico The Independent.
Dunque Luc Besson aveva capito proprio tutto?
"La convergenza è presente ovunque e se pensiamo che le cose complesse siano così difficili da farsi, bene, ci sbagliamo", dice lo studioso. Chi lo sa, potrebbero essere come Lucy, la giovane studentessa con infinite capacità intellettive dell'ultimo eponimo di Luc Besson?
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