07 luglio, 2014

Ramadan: il non digiuno è un crimine


Una unità speciale di polizia sarebbe stata istituita per rintracciare coloro che non osservano il Ramadan.

Une unité de police pour traquer les Marocains qui ne font pas Ramadan ?La polemica si ripete ogni anno: che cosa fare se alcuni ostentatamente non osservano il digiuno del Ramadan? O, ancora più importante, quello che può succedere a tutti coloro che mangiano in pubblico durante questo periodo? 
             
In Marocco, per esempio, dove l'Islam è la religione ufficiale dello stato, la legge è un po' ambigua, in quanto lascia la possibilità a tutti di praticarlo o meno. E' proprio su quella che i non-digiunatori si basano (la sezione 3 della Costituzione marocchina). Infatti, la non osservanza del digiuno non è un reato in sé, dice il sito di notizie Bladi.net, aggiungendo che, nonostante tutto, i non-digiunatori sembra non siano assolutamente sicuri. 
          
Il sito di informazione cita questo Mercoledì 2 luglio, le informazioni del settimanale Al Ayam che una speciale unità di polizia sarà istituita per monitorare gli adulti che mangiano in pubblico durante il mese del Ramadan e "coloro che incitano le persone a fare lo stesso, invitandoli a rompere il digiuno in modo palese. 
      
Il sito Bladi avrebbe alcune riserve circa l'idea di creare una speciale unità di polizia per monitorare le persone "anti-Ramadan", secondo il giornale sarebbe un bluff per aumentare la pressione sull'opinione pubblica.  

       

Infatti, il sito di notizie marocchino spiega che, in pratica, attualmente, "nessun agente ha il potere di arrestare un sospetto nè l'autorità di arrestare una persona e presentarla al pubblico ministero, se il reato di rompere il digiuno si svolge in pubblico".
            
Il codice penale 
marocchino recita:
"Chiunque, noto per la sua appartenenza alla religione musulmana, apparentemente rompe il digiuno in un luogo pubblico durante il periodo del Ramadan, senza i motivi consentiti da questa religione, è punito con la reclusione da uno a sei mesi e una multa di 12-120 dirhams". 

Ma per il giornale ultraconservatore Al Ayam, rompere il digiuno resta un sacrilegio e la polizia speciale è una necessità. E' anche a favore di una rigorosa applicazione della legge che prevede da 1 a 6 mesi di reclusione per chi non rispetta il Ramadan. Il settimanale definisce i non digiunatori come "agenti al servizio delle potenze straniere".

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