Pensieri su un film in un anno difficile, tra soldi e scandali, nelle sale il 24 ottobre.
Il sesso sarà sempre venduto, farà sempre scandalo, ma sempre girato in modo diverso. Nonostante l "Ultimo tango a Parigi" nel 1972 o "L'impero dei sensi" nel 1976, i primi esempi di sederi sfrenati e filmati senza ritegno, il cinema non ha completamente domato un suo aspetto, il più discusso. Mostrare tutto? Simulare?
Attori armati di protesi genitale? Ingaggio di doppiatori?
Si cimenta ne "La vita Adele" Abdellatif Kechiche, Palma d'Oro nel 2013, che atterrerà il 24 sul grande schermo in Italia.
In pieno Festival di Cannes. questa estate, Lea Seydoux e Adele Exarchopoulos hanno rotto il silenzio (e per una volta il segreto) sulle condizioni di ripresa "abominevoli", ma soprattutto sul fatto che le scene esplicite, tanto discusse, sono state simulate.
Peggio ancora, le due attrici, come per liberarsi, nel film, di tutta la tensione sessuale, hanno ammesso di essersi servite di aggeggi (pil-poil) al posto delle loro pudende, delle conchiglie posticce e crinite, che gli spettatori potranno scoprire sugli schermi. Il falso, insomma, per svelare la verità.
Il cinema, appunto.
Utilizzare dei membri al silicone per distaccarsi dal realismo bestiale di alcune scene? Un artificio, tra gli altri, che gli autori hanno adottato per placare l'atmosfera sul set. Se per Adele Exarchopoulos, "si trattava di dimostrare che era viscerale e organica tra queste due ragazze", su Léa Seydoux dominava "la paura", che sentiva al momento di lanciarsi. Timori, questi, che gli autori non hanno osato prendere alla leggera.
Fino alla sua morte, avvenuta nel 2011, l'attrice Maria Schneider non si è mai ripresa dai celebri scambi carnali recitati con Marlon Brando ne "l'Ultimo tango a Parigi". Lei ha anche ammesso di averlo vissuto come uno stupro prima di sembrarne l'eroina.
Tra le attrici de 'La vita di Adele" e il suo direttore, nel cast insomma, nessuno è stato veramente in sintonia. Per Abdellatif Kechiche le scene "come sono nel film, non vanno mai abbastanza lontano. Nè potevo chiedere ad Adele e Lea di prolungare il desiderio, dovevano a tutti i costi desiderarla la scena", ha detto al Nouvel Observateur la scorsa settimana.
Dal punto di vista promozionale, le incongruenze durante le riprese sono una manna dal cielo per i produttori. Le rivelazioni contraddittorie accentuano il desiderio spesso voyeuristico dello spettatore. Devi andare a vedere il film per credere. Per costruire il tuo parere al riguardo.
Questo è in particolare il caso del controverso "Ninphomaniac (ninfomane)" di Lars von Trier, con Shia LaBeouf e Charlotte Gainsbourg. Mentre l'attore americano ha rivelato che ci aveva messo del suo, il produttore ha giurato che "gli attori facevano finta".
Questo è in particolare il caso del controverso "Ninphomaniac (ninfomane)" di Lars von Trier, con Shia LaBeouf e Charlotte Gainsbourg. Mentre l'attore americano ha rivelato che ci aveva messo del suo, il produttore ha giurato che "gli attori facevano finta".
Prima di imparare che questi sono trucchi e che in realtà non hanno fornicato. Per aumentare la temperatura sulla realizzazione di quello che poi sarà NUDO e CRUDO sullo schermo nel gennaio del 2014.
Ci sono anche quelli che non si imbarazzano per gli accessori. Coloro che decidono di mostrare e pari pari, mostrano quello che, secondo loro, serve.
Erezioni, blow-job, e chi più ne ha più ne metta, tutti (più o meno) eseguiti dagli attori.
Nagisa Oshima nell "L'impero dei sensi", naturalmente, Catherine Breillat con "Pornocrazia", ma anche "Lo sconosciuto del lago", gay thriller di Alain Guiraudie dello scorso luglio.
Quando si svela la vera carne, bisogna sempre avere dei buoni argomenti di riserva negli slip. "L'amore e la passione sono la grandezza dei sentimenti, ma lo è soprattutto il sesso.
Ho voluto affrontare in realtà, in un modo diverso, facendo mescolanza di amore-emozione con sesso-oscenità", ha spiegato Alain Guiraudie in un'intervista.
Infine, per molti registi, la semplice evocazione dell'atto può essere più forte di un primo piano su un membro eretto. Cito a memoria la dichiarazione di un regista ad un festival: "Voglio lasciare il pubblico libero di interpretare. E per quanto riguarda la violenza, la sessualità non è da meno anche se artefatta.".
Alla fine, l'interesse di svelare e guardare una paio di gambe in aria è ancora misurabile, per il suo modo esplicito, sempre in rapporto alla qualità della sceneggiatura.
Per "La vita di Adele" la risposta al cinema il 24.
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