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Questo comunicato era stato preceduto da un altro che vi scrivo di seguito e che mi sembra sintetizzi abbastanza bene la situazione politica ed amministrativa della città dal punto di vista di SEL.
I cibi insipidi possono accompagnarsi a qualsiasi pietanza senza alterarne il sapore, quindi chi mangia non si accorge della loro presenza, a meno che tali cibi siano anche rancidi, putrefatti o ammuffiti.
A differenza dei comportamenti alimentari, i comportamenti politici insipidi causano la perdita di significato delle parole, e la perdita di senso delle azioni: per chi li agisce, passare dal FLI a Gruppi Misti, “Moderati e Popolari”, “Centri Democratici”, “Socialisti”, per poi tornare al FLI nel giro di qualche mese, comporta la perdita di senso che l’adesione ad un partito comporta, nonché la perdita di significato delle sigle che tali partiti rappresentano.
Tuttavia, per alcuni, il sapore del comportamento politico insipido può essere sopraffino, se serve a mantenere il potere, e la storia recente dei governi nazionali Italiani ne fornisce ottimi esempi.
A livello locale, non è bastata la presenza di uno “Scilipoti” qualsiasi per assicurare la continuità del potere alla nostra Giunta Comunale: al cambio di casacca di un consigliere è stato necessario attribuire un assessorato, sottostando ad un comportamento politico altamente ricattatorio, benché insipido. E, come se non bastasse, è stato necessario riesumare personaggi ampiamente ritenuti cadaveri putrefatti, assegnando loro titoli in maniera incomprensibile, quale quello di diventare segretario di un partito a cui non si è mai stati iscritti.
Questa tragicomica pantomina, se da un lato garantirà la continuità amministrativa (con tutto ciò che comporta, nel bene e nel male), dall’altro comporterà uno sbilanciamento dei rapporti politici interni ala maggioranza: un partito con tre consiglieri avrà due rappresentanze istituzionali, mentre un altro, con lo stesso numero di consiglieri ne avrà uno; un partito senza consiglieri avrà una rappresentanza istituzionale, ed un’assessora, con i voti, continuerà a rimanere senza consiglieri, ed anche senza partito.
C’è quindi il rischio che, chiusa una crisi, se ne apra un’altra. Rimarrebbe, tuttavia, sempre la possibilità di istituire un ulteriore assessorato, magari virtuale e senza portafoglio, almeno in apparenza. Ad esempio, l’assessorato alle Pale Eoliche, di Lamacolma (quello di Piana dei Rizzi dovrebbe già aver esaurito la sua funzione).
In questo caso, la Comunità Gravinese correrebbe l’enorme rischio che a rivendicare questo assessorato si precipitino in tanti, manovali del cemento e zombie compresi.
Tuttavia, la Comunità Gravinese correrebbe il rischio, ancora più elevato, di abituarsi a tali comportamenti, di assuefarsi a tutto questo, e di scivolare nel baratro in cui si trova, sempre più in profondità, e senza riuscire a spiegarsi come ciò sia potuto succedere.
Per tale motivo riteniamo sia necessario aprire una discussione all’interno della Comunità, fra tutte le persone interessate alla sua crescita civile, politica, economica e culturale. A partire da quelle che si trovano all’opposizione e quelle che hanno sostenuto l’attuale maggioranza, convinti che essa avrebbe portato ad un grande “CambiaMente”. Che ha il sapore insipido del “CambiaNiente”, a prescindere dai danni che causa.
S.E.L. – GRAVINA IN Puglia
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