15 giugno, 2023

Cosa accade nel cervello quando si hanno le vertigini?

Identificato un circuito cerebrale che porta a reazioni di paura nei topi posti su una piattaforma alta. Esiste un circuito simile negli esseri umani con acrofobia? 
 
Alcuni di noi possono tranquillamente ammirare il panorama dalla cima della Torre Eiffel o sporgersi da un balcone al 44° piano di una torre di Tokyo senza apprensione. 
Ma per molti, queste situazioni di 'grandi altezze' sono snervanti, insopportabili. 

Si dice addirittura che dal 3 al 6% della popolazione soffra di acrofobia, una fobia comune che si traduce in una paura eccessiva e irrazionale dell'altezza e del vuoto e che può influire sulla qualità della vita di chi ne soffre. 

Ma da dove viene questa paura? 

Per rispondere a questa domanda, i ricercatori cinesi hanno condotto esperimenti su topi il cui comportamento su una piattaforma elevata assomigliava a quello degli esseri umani acrofobici, riporta New Scientist: si avvicinano con cautela al bordo prima di indietreggiare o voltarsi completamente. 

I ricercatori hanno scoperto che i neuroni nel mesencefalo e altri nel corpo genicolato laterale - una parte del cervello che elabora le informazioni visive - si attivano quando i topi sono esposti a grandi altezze. 

La disattivazione volontaria dell'uno o dell'altro di questi gruppi di neuroni ha fatto scomparire la paura in questi animali, che sono stati in grado di esplorare i bordi della piattaforma, fino al punto di cadere talvolta. 

I ricercatori hanno anche notato che i neuroni del mesencefalo ricevevano informazioni da altre cellule coinvolte nel sistema visivo. Allo stesso modo, impedire a queste cellule di trasmettere un segnale ha soppresso la paura dell'altezza nei topi dell'esperimento. 

Tutto questo lavoro – che non è stato ancora valutato da altri ricercatori ma è disponibile sulla piattaforma di preprint bioRxiv – consente ai ricercatori di concludere che esiste un circuito cerebrale che guida la reazione alla paura dell'altezza e che diversi percorsi possono inibirla. 

Interpellato dalla rivista scientifica, Xiaobing Yuan, ricercatore dell'Università di Shanghai, che ha guidato lo studio, ha dichiarato: 
'Abbiamo in programma di collaborare con gli psicologi per studiare se questi meccanismi si applichino anche agli esseri umani, per chiarire quali stimoli visivi scatenino le vertigini e quali i circuiti cerebrali rilevano i segnali che causano la risposta comportamentale'.

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