Una donna era stata uccisa, con i suoi genitori, dal suo ex, nonostante tre successive denunce e la ricorrente violazione del controllo giudiziario dell'assassino. Lo stato ha commesso una 'grave negligenza'.
Lo stato è stato condannato per 'grave negligenza' a pagare 100.000 euro di danni alla famiglia di una donna assassinata nel 2014 a Grande-Synthe (Nord) dal suo ex compagno contro il quale si era lamentata, si è appreso da fonti giudiziarie lunedì.
Il 4 agosto 2014, Isabelle Thomas era al telefono con la polizia al numero di emergenza quando lei e i suoi genitori furono uccisi dal suo ex coniuge, dopo un inseguimento nelle strade di Grande-Synthe, vicino a Dunkerque.
Insegnante di matematica di 49 anni aveva presentato una prima denuncia il 27 giugno 2014 per violenza domestica. Il suo ex compagno, Patrick Lemoine, era stato posto sotto custodia della polizia e poi sotto controllo giudiziario con il divieto di contattarla e doveva essere processato il 13 agosto.
Ma non aveva rispettato questo controllo giudiziario, continuando a molestare e seguire la sua ex compagna in auto, che aveva presentato una nuova segnalazione il 10 luglio, quindi una denuncia il 23 luglio. Di nuovo convocato, Patrick Lemoine non era comparso alla stazione di polizia.
Arrestato dopo il triplo omicidio, Patrick Lemoine è morto l'8 ottobre 2014 dopo essersi impiccato nella sua cella sei giorni prima.
La sorella e la figlia delle vittime, Cathy Thomas, e suo figlio hanno chiamato in causa lo stato il 30 novembre 2018 per 'funzionamento difettoso del servizio giudiziario', una procedura estremamente rara, chiedendo un risarcimento totale di 360.000 euro.
C'erano motivi che mettevano in discussione la responsabilità dello Stato: l'istituzione di un controllo giudiziario inadeguato, la mancanza di risposta al mancato rispetto del controllo giudiziario e il fallimento dei servizi di polizia al momento degli omicidi.
Nella sentenza, datata marzo ma pubblicata lunedì, il tribunale ha respinto due dei tre reclami. Peraltro, ha ritenuto che una 'colpa' fosse attribuibile alla polizia, che 'non aveva fatto tutto' per cercare Patrick Lemoine quando aveva violato il suo controllo giudiziario.
'Questa colpa dei servizi di polizia ha quindi permesso a Patrick Lemoine di commettere i tre omicidi', sottolineano i giudici.
A titolo di risarcimento per questa 'grave negligenza', il tribunale ha ordinato allo Stato di pagare 75.000 euro a Cathy Thomas come danno morale, nonché una somma di 25.000 euro ai due nipoti delle vittime (nonni e zia).
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