Era il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. (in Italia vedi - link)
A Santiago, in Cile, di fronte al Ministero delle donne e dell'uguaglianza di genere, diverse dozzine di donne hanno risposto all'appello del collettivo “Las Tesis” partecipando a una coreografia (flashmob diremmo oggi) contro la cultura dello stupro in questo Paese sudamericano.
'Abbiamo scelto il nome 'Las Tesis' perché il nostro obiettivo è quello di mettere in scena le tesi del pensiero femminista al fine di diffondere meglio il messaggio', hanno detto a El País quattro giovani trentenni di Valparaíso, all'origine del collettivo. Dall'opera teatrale da cui viene presa la performance. Una commedia che doveva essere in teatro in ottobre ma il cui arrivo sul palco è stato interrotto dal movimento sociale che sta scuotendo il Cile.
Intitolata 'A violador en tu camino', la canzone e le coreografie denunciano la violenza di genere e sessuale, lo stupro, il femminicidio, la società patriarcale, l'atteggiamento della polizia verso le vittime, La clemenza della giustizia nei confronti degli stupratori o il lassismo dello Stato cileno. Secondo il collettivo, solo l'8% dei processi per stupro in Cile si concludono con una condanna.
"I numerosi arresti di donne durante le manifestazioni evidenziano l'uso della violenza sessuale da parte dei 'carabineros' e dello Stato e il loro desiderio di creare un clima di paura che dissuade le donne dall'esprimersi e dall'esercitare Il loro diritto di manifestare”.
Una strofa della canzone riprende ironicamente un estratto dell'inno dei 'carabineros', accusato di violenza poliziesca e violenza sessuale dall'inizio della crisi sociale: 'Puoi dormire sonni tranquilli, bambino innocente, senza paura del brigante, perché sul tuo dolce e benefico sonno veglia un amorevole 'carabinero'.'
Dal 25 novembre, l'esibizione si è diffusa in Cile e in tutto il mondo, le attiviste femministe traducono i testi nella loro lingua. Guarda gli estratti di queste esibizioni nel video.
Azioni che non vengono peraltro accolte al meglio. A Istanbul, in Turchia, l'8 dicembre, la polizia ha disperso violentemente le 300 donne manifestanti ed ha effettuato arresti.
Un altro evento di disturbo, altrettanto simbolico, è il grido di un uomo durante questa esibizione in Spagna (vedi il video condiviso su Facebook dal quotidiano argentino El Clarin): 'Adesso a casa, devi preparare la cena'.
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