Uno studio britannico, pubblicato lunedì scorso, conferma la pratica di molti genitori, che danno ai loro neonati cibo solido prima dell'età solitamente raccomandata di sei mesi, nella speranza di farli dormire meglio.
Questo metodo, tuttavia, non risolve completamente i problemi del sonno. L'esperimento è stato condotto su 1303 bambini di tre mesi in Inghilterra e nel Galles, selezionati tra il 2009 e il 2012 e seguiti fino al terzo compleanno.
La metà dei genitori è stata incoraggiata a fornire cibo solido, come pesce o grano, prima di sei mesi, mentre l'altra metà dei bambini veniva solamente allattata per un periodo massimo di sei mesi.
Pochi studi si sono concentrati su così tanti bambini, con un protocollo così rigoroso. I partecipanti sono stati divisi casualmente tra i due gruppi. La ricerca, inizialmente incentrata sulle allergie, è stata pubblicata lunedì sulla rivista statunitense JAMA Pediatrics.
I bambini che hanno iniziato a mangiare cibi solidi hanno dormito più a lungo e si sono svegliati meno spesso durante la notte. L'effetto è piccolo, ma evidente.
Il numero di risvegli notturni è infatti lungi dall'essere scesa a zero, ma la differenza tra i due gruppi è considerato significativo se si osserva la media, in calo da 2,01 risvegli a notte a 1.74. Ciò significa che la metà dei bambini che mangiano cibi solidi si è svegliata meno di 1,74 volte a notte.
Una differenza notevole è stata registrata anche durante il sonno, con un picco di oltre 16 minuti all'età di sei mesi.
I ricercatori, tra cui Gideon Lack, del King College di Londra, riconoscono che è possibile che le madri nello studio abbiano risposto più positivamente ai questionari quando sono stati dati cibi solidi, dopo aver anticipato un effetto positivo. Ma secondo loro, è improbabile che questo sia durato oltre i sei mesi.
In sintesi, essi concludono nel loro articolo, le linee guida in base alle notizie recenti raccomandano ai genitori di esporre i loro figli, prima agli alimenti che possono causare allergie, come le arachidi, potrebbe anche produrre un beneficio in termini di sonno.
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