Unilever minaccia il boicottaggio pubblicitario di Facebook e Google.
Gli imperi dei social network hanno tutto l'interesse ad ascoltare bene il messaggio di uno dei principali inserzionisti online, Unilever, che invita a mettere in moto la lotta contro le notizie false e altri contenuti 'tossici' che invadono le loro piattaforme.
Uno dei più grandi investitori pubblicitari al mondo minaccia i giganti di internet del boicottaggio. Unilever, l'impero dei beni di consumo, ha annunciato che potrebbe 'ritirare i suoi annunci dalle piattaforme digitali che accusa di essere diventate una 'palude' di notizie false, di razzismo, sessismo ed estremismo'. Riferisce la CNN.
'Non possiamo continuare a sostenere un canale di informazione con contenuti la cui trasparenza è limpida quanto una palude'. annuncia il direttore commerciale Keith Weed della Unilever questo 13 febbraio in una conferenza sulla pubblicità in California, il cui discorso è stato diffuso dai media. E ancora: 'É nell'interesse dei media digitali intendere e agire'.
Gli introiti pubblicitari sono fondamentale per Google e Facebook per cui questo avvertimento è preoccupante, Unilever possiede marchi quali Dove, Lipton e Ben & Jerry, ha un budget di marketing annuale di 8 miliardi di euro. Quasi il 25% di questo budget finanziario viene investito nel mercato della pubblicità online. Google e Facebook, da parte loro, dominano in gran parte questo mercato. Nel 2017 hanno rastrellato oltre il 60% delle spese nel settore.
Entrambi sono regolarmente al centro delle critiche sulla natura dei contenuti proposti. 'Google è già stato richiamato all'ordine da parte delle imprese che avevano scoperto che i loro annunci accompagnati video inaccettabili sulla piattaforma YouTube', ricorda la CNN, 'mentre Facebook ha subito un un fuoco incrociato alimentato dall'emissione di notizie false, non filtrate, interferenze nei processi elettorali in altri paesi e creato dipendenza da social network'.
Il messaggio indirizzato ai social network, dice The Crunch, va così interpretato: Facebook e Google hanno il dovere di 'responsabilità sociale' e quindi viene loro chiesto di creare fiducia e trasparenza online per impedire che la reputazione dei propri inserzionisti sia contaminata.
Unilever, è il primo peso massimo della pubblicità che si unisce alla lotta contro i contenuti tossici online. Diversi paesi europei stanno spingendo perchè Facebook crei strumenti per impedire la distribuzione di pubblicazioni problematiche. Infine, come ultima iniziativa, la Germania ha adottato una legge contro l'odio sui social network all'inizio del 2018.
'Non possiamo continuare a sostenere un canale di informazione con contenuti la cui trasparenza è limpida quanto una palude'. annuncia il direttore commerciale Keith Weed della Unilever questo 13 febbraio in una conferenza sulla pubblicità in California, il cui discorso è stato diffuso dai media. E ancora: 'É nell'interesse dei media digitali intendere e agire'.
Gli introiti pubblicitari sono fondamentale per Google e Facebook per cui questo avvertimento è preoccupante, Unilever possiede marchi quali Dove, Lipton e Ben & Jerry, ha un budget di marketing annuale di 8 miliardi di euro. Quasi il 25% di questo budget finanziario viene investito nel mercato della pubblicità online. Google e Facebook, da parte loro, dominano in gran parte questo mercato. Nel 2017 hanno rastrellato oltre il 60% delle spese nel settore.
Entrambi sono regolarmente al centro delle critiche sulla natura dei contenuti proposti. 'Google è già stato richiamato all'ordine da parte delle imprese che avevano scoperto che i loro annunci accompagnati video inaccettabili sulla piattaforma YouTube', ricorda la CNN, 'mentre Facebook ha subito un un fuoco incrociato alimentato dall'emissione di notizie false, non filtrate, interferenze nei processi elettorali in altri paesi e creato dipendenza da social network'.
Il messaggio indirizzato ai social network, dice The Crunch, va così interpretato: Facebook e Google hanno il dovere di 'responsabilità sociale' e quindi viene loro chiesto di creare fiducia e trasparenza online per impedire che la reputazione dei propri inserzionisti sia contaminata.
Unilever, è il primo peso massimo della pubblicità che si unisce alla lotta contro i contenuti tossici online. Diversi paesi europei stanno spingendo perchè Facebook crei strumenti per impedire la distribuzione di pubblicazioni problematiche. Infine, come ultima iniziativa, la Germania ha adottato una legge contro l'odio sui social network all'inizio del 2018.
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