14 maggio, 2016

Sulle spiagge agognate ma insozzate. Ai posteri l'oscura eredità

http://www.artbookspublishing.co.uk/strand/

"Nel 2011, il fotografo Stuart Haygarth percorse 800 km della costa inglese per raccogliere ogni oggetto realizzato dall'uomo che trovava" dice The Guardian.

Trentotto giorni di raccolta e ore di smistamento sono riportati nel libro Strand (ed. Art/Books - Vedi)che in inglese vuol dire "arenato, abbandonato, dimenticato".

Per gamma di colori o per tipo di oggetti, i detriti, sono disposti in tavole di tassonomie del TRASH. Trasfigurati dall'arte, questi simboli di rifiuti abbandonati diventano "archivi danneggiati del passato e innumerevoli storie personali che è impossibile ricostruire", scrive il quotidiano. 


Inizialmente utilizzava un carrello che si bloccava troppo facilmente nel fango del Kent, Haygarth, così, passò a portare il suo tesoro in uno zaino. Camminando vicino a Broadstairs, racconta, "mi sono imbattuto in un pene di plastica rosa lungo, incastrato tra alcune rocce sulla scogliera. Ho scoperto, poi, essere un nuovo tipo di cannuccia, che mi ha fatto sorridere e sentire come un archeologo alla scoperta di un antico accessorio per bere". 
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Se vi fosse un artista della Murgia con le intenzioni di Haygarth ne vedremmo dei bei racconti dalle trame oscure di un "popolo", per citare un tweet di Rino Vendola, dalla "cultura urbana che appartiene ad una collettività che è e sarà sempre minoranza. Cui applaudono gli incolti lieti di abusivismo e speculazioni".

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