Lo studio di uno psicologo italiano mostra le conseguenze di uno sguardo scambiato tra due persone per dieci minuti interi ... L'esperienza provoca allucinazioni.
L'esercizio sembra banale, ma probabilmente non l'avete mai fatto: stare di fronte a qualcuno e osservarsi l'un l'altro per dieci minuti. L'esperimento è stato condotto utilizzando cavie volontarie dallo psicologo Giovanni Caputo e i risultati del suo studio, presentati on-line, pubblicati sulla rivista Psychiatry Research.
Quaranta giovani sono stati posti sotto osservazione. Una metà, il gruppo di controllo, ha guardato un muro per dieci minuti; l'altra metà è stata divisa in gruppi di due che si guardavano negli occhi.
Quaranta giovani sono stati posti sotto osservazione. Una metà, il gruppo di controllo, ha guardato un muro per dieci minuti; l'altra metà è stata divisa in gruppi di due che si guardavano negli occhi.
Risultato: Il secondo gruppo era più incline alle allucinazioni, il volto dell'altro sembrava deformarsi o prendere le sembianze di un mostro o di un parente, propenso ad una sensazione di dissociazione, come se la cavia stesse perdendo il contatto con la realtà. Caputo avanza diverse spiegazioni del fenomeno, come il fatto che i pensieri seguano il loro corso, tornando alla realtà durante un battito di ciglia, per esempio, provochino una proiezione del subconscio sulla faccia della persona osservata, causando un'allucinazione.
Due giornalisti hanno provato questa esperienza, non erano certamente nelle stesse condizioni dello studio di Psychiatry Research: isolati in una stanza, sia pure deconcentrati da SMS o dalla voce di un collega dall'altra stanza un paio di volte per pochi istanti.
Nonostante questo, vi è stata un'allucinazione. Nulla di equivalente alla descrizione del ricercatore italiano, ma dopo minuti di concentrazione dei suoi occhi, il viso del compagno si sbiadiva, circondandosi di un alone di luce per poi diventare offuscata, mentre i suoi occhi a volte sembravano crescere. Il tutto accompagnato, va detto, da un po' di sonnolenza che iniziava a far capolino.
In maniera ancora meno scientifica sono stato personalmente interessato a questo tipo di esperienza ed ho verificato alcune di queste sensazioni di cui sto parlando. Va detto che non pensavo di fare un esperimento di tale portata nè di risolvere alcunchè. Potreste provare anche voi facendo attenzione a non sottoporre individui che potrebbero essere particolarmente sensibili a tale trattamento.
Nel mese di gennaio, una universitaria americana ha raccontato al New York Times una simile esperienza, durante la quale aveva immerso il suo sguardo in quello di un amico per quattro minuti dopo di che si erano reciprocamente rivolti una serie di 36 domande intime.
In maniera ancora meno scientifica sono stato personalmente interessato a questo tipo di esperienza ed ho verificato alcune di queste sensazioni di cui sto parlando. Va detto che non pensavo di fare un esperimento di tale portata nè di risolvere alcunchè. Potreste provare anche voi facendo attenzione a non sottoporre individui che potrebbero essere particolarmente sensibili a tale trattamento.
Nel mese di gennaio, una universitaria americana ha raccontato al New York Times una simile esperienza, durante la quale aveva immerso il suo sguardo in quello di un amico per quattro minuti dopo di che si erano reciprocamente rivolti una serie di 36 domande intime.
Di questi quattro minuti dà una descrizione molto ... americana, non nascondendo che "guardare negli occhi di qualcuno in silenzio per quattro minuti è stata una delle esperienze più eccitanti e terrificanti della (sua) vita".
Ma un passo del suo articolo è particolarmente rilevante: "Mi sentivo in uno stato di meraviglia (state of wonder). ... La stessa strana meraviglia che si ottiene quando si ripete una parola più e più volte fino a quando non perda ogni significato e diventi ciò che realmente è: soltanto un insieme di suoni".
Ma un passo del suo articolo è particolarmente rilevante: "Mi sentivo in uno stato di meraviglia (state of wonder). ... La stessa strana meraviglia che si ottiene quando si ripete una parola più e più volte fino a quando non perda ogni significato e diventi ciò che realmente è: soltanto un insieme di suoni".
Durante quei dieci minuti, si arriva a non vedere più quel viso di fronte e, così come quella parola ripetuta incessantemente: perde il suo significato, la sua realtà, diviene una superficie più o meno piatta, sfocata, che circonda l'oggetto della nostra attenzione: gli occhi.
L'autore dell'articolo del New York Times aveva finito per cadere innamorata del suo partner con il solo sguardo. Nulla di tutto questo si è verificato durante gli altri esperimenti di cui ho parlato.
L'autore dell'articolo del New York Times aveva finito per cadere innamorata del suo partner con il solo sguardo. Nulla di tutto questo si è verificato durante gli altri esperimenti di cui ho parlato.
Giovanni Caputo, da parte sua, ritiene che questo tipo di esperienza possa essere uno strumento efficace per lo studio, applicato ad esempio alla schizofrenia, per i sintomi di dissociazione e allucinazioni.
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