Internet non sconfigge la noia degli adolescenti
Joëlle Menrath ha condotto un'indagine etnografica su venticinque adolescenti di età compresa tra 12 e17 anni. Conclude che "proprio come sono annoiati a scuola e sui social network" usano il loro telefono cellulare come un riflesso, così come vegetano davanti alla televisione.
"Sono rimasta sorpresa nel vederli fare foto o ricevere SMS e non prestarne attenzione o metterne in discussione il significato, spiega Joëlle Menrath. Si tratta di una nuova modalità di consumo per cui leggiamo senza leggere e scriviamo senza rendercene conto, anche solo dopo pochi minuti. (...) Avevamo pensato gli strumenti digitali come centrali nella vita degli adolescenti, ma non sono altro che dispositivi, come il loro letto o anche la parete della loro camera da letto. Essi sono parte dell'atmosfera, ma non monopolizzano la loro attenzione".
Lo Zapping è frenetico su Twitter, passando per Snapchat, via Instagram, gli adolescenti consumano internet come la televisione, in uno stato di semi-noia. Basta digitare gli hashtag (parole chiave) "#noia" o "#chepalle" (anche nella variante con 2 p o #dupalle) e simili su Twitter per convincersi e vedere scorrere velocemente una litania di lamenti. La noia digitale si fonde con le difficoltà nella vita reale. Lungi dal mitigare la loro faica esistenziale, i social network sono utilizzati per annunciarla. Quando si convincono di essere annoiati, fanno un tweet o lo dicono su Facebook.
"Gli strumenti digitali sono diventati un'estensione della loro interiorità" é l'analisi Joëlle Menrath.
L'indagine più complessa di quanto, in sintesi, abbia riferito è raggiungibile dai link (foto in alto) così come un'intervista all'autrice sul ruolo della tecnologia nella vita degli individui (ritratto). La suggerisco agli educatori, posto che non stiano più fregati e catatonici dei loro giovani allievi.
Nessun commento:
Posta un commento