Neoumanesimo e formazione umana nella società contemporanea
Lo scenario socio-politico-istituzionale è dominato dalla logica del mercato, del profitto, della tecnica e dell’efficienza. Le relazioni sociali sembrano essere sempre più all’insegna dell’ individualismo e dell’ utilitarismo. Nei contesti educativi e di cura la dimensione dell’umano, dell’essere con…, è messa in secondo piano e la spiegazione/istruzione sembra avere la meglio sulla comprensione/narrazione.
Ci chiediamo, con differenti sguardi disciplinari, se non sia auspicabile un ritorno ai principi ispiratori l’umanesimo, ovvero a un neoumanesimo, che significhi “capacità di raffigurarsi simpateticamente le categorie dell’altro”, “ricerca del pensiero critico”, “sfida dell’immaginazione”, “comprensione della complessità del mondo in cui viviamo”, etica della responsabilità verso gli altri e se stessi e possibilità di libera scelta individuale.
(vedi)
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“Con la crisi nelle imprese serve un nuovo umanesimo”
22 marzo 2012
Giovedì 22 marzo alla Casa della Cultura
di via Borgogna 3 a Milano convegno sulla formazione degli adulti, dal titolo “Neoumanesimo e formazione umana nella società contemporanea”, organizzato in collaborazione con l’Università Bicocca. Confronto tra filosofi, sociologi, medici e psicologi oltre a Don Colmegna e Ferruccio Capelli, direttore della Casa della Cultura. Ecco un estratto del suo intervento. «È il paradigma stesso che ha dominato la cultura aziendale e manageriale negli ultimi trenta e più anni che deve essere ripensato: esso deve superare le ambiguità del modello individualista e incorporare gli stimoli e i valori di una nuova tensione umanistica».
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